Presentazione CIPM Liguria su Goodmorning Genova

In questa puntata delle rubrica “La città che resiste” su Goodmorining Genova, Rosangela Urso racconta il nostro lavoro con gli autori di violenza intervistando Elisabetta Corbucci, psicologa e presidente del CIPM Liguria e Silvia Cristiani, psicologa-psicoterapeuta.

Il CIPM Liguria è un’associazione che nasce da un gruppo di lavoro che da anni si occupa di maltrattamenti alle donne e il suo intento è di proteggere le donne aiutando l’uomo a modificare i propri comportamenti violenti. Un percorso difficile e in salita che può essere affrontato solo con l’aiuto di professionisti.

CIPM Liguria prende in carico l’uomo violento per seguire un percorso di responsabilizzazione rispetto alle condotte violente e per infrangere il clima di negazione che contraddistingue moltissime situazioni di maltrattamenti in famiglia.

Come arriva l’uomo ad essere preso in carico da CIPM Liguria?

L’uomo difficilmente prende consapevolezza autonomamente della necessità di un percorso e spesso arriva da noi consigliato dall’avvocato o da assistenti sociali.

Questi percorsi mirano a far capire all’uomo autore di comportamenti violenti che un cambiamento è possibile. Il comportamento violento è una scelta ed è sempre possibile adottare comportamenti alternativi.

Il CIPM Liguria guida l’uomo e lo accompagna in un percorso di autoconsapevolezza che spesso parte da un livello di negazione di ciò che è accaduto. L’uomo instaura un sistema di difese rigide e potenti che sono difficili da destrutturare e per questo ha bisogno dell’aiuto di un professionista preparato.

È sempre necessario l’aiuto di un professionista per superare i comportamenti violenti?

Le donne vittime di violenza spesso pensano di poter aiutare l’uomo in questo percorso ma non è così perché ci vuole sempre l’aiuto di professionisti formati e anche questo non è garanzia di efficacia e risultato.

Molto dipende dalla disponibilità reale che l’uomo ha nell’affrontare certe tematiche oltre che i limiti e le tendenze aggressive e violente e questo si riesce a scoprire solo dopo un periodo medio lungo di trattamento.

Come si svolgono nel concreto i percorsi con gli uomini autori di comportamenti violenti?

I percorsi del CIPM Liguria con gli uomini autori di violenza nascono con l’obiettivo primario di interrompere la violenza, quella fisica in primo luogo ma anche tutti gli altri tipi di violenza che possono essere presenti.

Si tratta di percorsi di accompagnamento all’autoconsapevolezza e volti al superamento di qualsiasi forma di negazione, di minimizzazione e di tutte le difese che un uomo può mettere in atto per diventare più autentico e cosciente di quanto commesso.

Lo scopo è rendere l’uomo consapevole di quanti danni può creare agli altri con il suo comportamento e che effetti hanno sugli altri i danni che si possono recare.

Quanti degli uomini che intraprendono questo percorso di autoconsapevolezza riescono effettivamente a venirne fuori?

Questi percorsi riescono nella maggior parte dei casi a interrompere i comportamenti e le azioni di tipo violento, che è il principale obiettivo di CIPM Liguria. Il percorso per il cambiamento degli atteggiamenti mentali e culturali è decisamente più complesso, e va affrontato a più livelli, sicuramente sul piano individuale ma necessariamente anche su quello sociale.

Dal nostro punto di vista questo è uno strumento potentissimo per la difesa delle donne che subiscono violenza nelle situazioni intra familiari.